Il 15 ottobre 2016 si è tenuta a Barco di Bibbiano (RE) un'appassionata commemorazione di Ferruccio Tagliavini.
Il grande tenore nacque a Reggio Emilia il 14 agosto 1913 ma si trasferì ancora piccolissimo a Barco, paese da cui partì verso la sua prestigiosa carriera internazionale ed al quale rimase affezionato sino alla morte avvenuta il 28 gennaio 1995.
L'attuale amministrazione comunale di Barco di Bibbiano, rappresentata dal Sindaco Andrea Carletti, sta operando da un paio d'anni un importante lavoro di rivalutazione del proprio illustrissimo concittadino. Lo scorso anno la statua in bronzo raffigurante Tagliavini, per anni esposta presso il Teatro Valli di Reggio Emilia, è stata portata a Barco e posizionata in bella vista nel cortile antistante il centro polifunzionale "P. Del Rio". Fra le iniziative di quest'anno, oltre alla serata oggetto di questo articolo, va segnalato l'allestimento dell'interessante e ben realizzata mostra intitolata “Voglio vivere così” approntata presso la sala Spallanzani del centro Del Rio, dove per le prime due settimane di ottobre sono stati esposti documenti, fotografie, locandine, costumi e oggetti appartenuti al grande tenore ed oggi di proprietà del collezionista scandianese Franco Costi. Sarebbe stupendo se Bibbiano trovasse modo per approntare una mostra permanente dedicata al grande tenore.
La serata commemorativa del 15 ottobre, di cui sono stato parte attiva, può essere considerata lo startup di ciò che dall'anno prossimo e con cadenza annuale, dovrebbe diventare l'evento ricorrente pensato per rendere onore e mantenere vivo il ricordo di Ferruccio Tagliavini: un concorso internazionale di canto lirico. L'idea nata dalla vivace mente di Paolo Barbacini (tenore che ha avuto un'importante carriera internazionale ed allievo di Tagliavini) è stata valutata positivamente dall'amministrazione comunale di Bibbiano. Del resto iniziative di questo genere, oltre all'importante aspetto culturale, incentivano il richiamo verso persone provenienti da aree geografiche esterne al territorio in cui si svolgono con un ovvio beneficio per tutto l'indotto legato al turismo: alberghi, ristoranti, b&b, produttori di prodotti tipici, ecc. La commemorazione svoltasi presso il Teatro del Circolo ARCI di Barco ha ripercorso per sommi capi, attraverso proiezioni e ascolti da me commentati, la carriera artistica del grande tenore reggiano. La serata è stata impreziosita e allietata dalla partecipazione del tenore cileno Juan Paplo Dupre il quale, accompagnato al pianoforte dal bravissimo Milo Martani, ha cantato alcune arie tratte dal repertorio dell'artista commemorato, con l'unica eccezione del gran finale che ha visto Dupre cimentarsi nella celebre "Ah! mes amis" da La Fille du régiment di Gaetano Donizetti oltre al bis di "Granada".
Devo dire che il lavoro svolto da parte mia in preparazione di questo evento: lo studio dei testi, l'ascolto di pressochè tutte le registrazioni (live e in studio) dell'importante tenore reggiano, cercando di analizzarle con attenzione, è servito in primis al sottoscritto. Anche io, come tanti che per ragioni anagrafiche non hanno avuto la possibilità di vivere nel periodo in cui Tagliavini era in attività, mi ero fatto un'idea parziale e, ora posso dirlo, tendente a limitarne la grandezza. Avevo tratto le mie impressioni da alcuni ascolti fatti nel corso degli anni e da qualche testimonianza critica, non sempre condivisibile, letta qui e là. Beh, devo ammettere che ora il mio giudizio su Ferruccio Tagliavini si è decisamente rivalutato. Altro che epigono di Gigli. Ascoltate la pulizia di fraseggio, l'eleganza e la perizia tecnica con cui passa dal falsettone alla voce piena nella registrazione di "Sogno soave e casto"; concentratevi sulla nobile passionalità del suo Edgardo cantato al Met accanto a Lily Pons; fermatevi e godete dell'aristocratico Duca di Mantova nella registrazione Cetra accanto a Lina Pagliughi. Una carriera iniziata nel '38 con Bohème a Firenze e che l'ha portato dieci anni dopo al Metropolitan, spuntando compensi da capogiro e portando i quotidiani americani a titolare "Ferruccio Tagliavini, il più grande tenore del mondo". Una prestigiosa carriera protrattasi con notevoli risultati per circa un trentennio a riprova della solida tecnica su cui poggiava la sua emissione.
Tra l'altro la vivacità del personaggio non fu inferiore a quella dell'artista: amico di importanti Presidenti, ma soprattutto protagonista di innumerevoli flirt con tantissime donne stupende - nonostante il lungo matrimonio con Pia Tassinari - fecero parlare tantissimo i giornali scandalistici dell'epoca. Una vita quella di Tagliavini che avrebbe in sé tutti gli elementi necessari a produrre un divertente e interessante film.
A beneficio di chi non era presente alla serata commemorativa del 15 ottobre ho pensato di mettere a disposizione in questa pagina un'ampia selezione video. A tal proposito segnalo a chi per ragioni di tempo non potrà vedere tutto il filmato, oppure trovasse noiosi i miei commenti, quanto meno di non perdere al minuto 31:14 l'ascolto di "Sogno soave e casto", al minuto 48:48 il duetto che chiude il primo atto di Lucia di Lammermoor e in chiusura, al minuto 01:03:48, "Una furtiva lagrima" cantata nel 1980 ormai a carriera conclusa e che rimane, pur con alcuni limiti dati dall'età, un'autentica lezione di canto. Ritengo inoltre meritevoli di ascolto gli estratti delle arie cantate da Juan Pablo Dupre accompagnato da Milo Martani.
Danilo Boaretto