Direttore | Giovanni Conti |
Clarinettista | Fabrizio Fadda |
Orchestra della Toscana | |
Programma | |
Wolfgang Amadeus Mozart | Divertimento per archi n. 1 K 136 |
Gioachino Rossini | Introduzione, tema, variazioni per clarinetto e orchestra |
Wolfgang Amadeus Mozart | Sinfonia n. 35 K 385 Haffner |
Concerto del ciclo denominato Ville e Giardini incantati che anche quest'estate prevede esibizioni dell'Orchestra della Toscana in ville e luoghi ameni nei dintorni di Firenze: i concerti, uniti alle suggestioni del luogo e a qualche refolo di venticello che mitighi la calura, permettono di godere al meglio di bella musica, magari di non difficile fruizione, abbastanza abbordabile anche per i non addetti ai lavori. Il giovane direttore Giovanni Conti presenta in questo caso due autori che per la loro immediatezza apparentemente ben si prestano ad un ascolto meno “togato”, con musiche rivolte quindi anche ad un pubblico estivo un po' più occasionale e meno seguace di Sixtus Beckmesser, magari più interessato a passare una piacevole serata sotto le stelle: insomma assai ben disposto e con poche sovrastrutture mentali.
Certo, in situazioni del genere bisogna accettare dei compromessi dal punto di vista dell'acustica e dell'ambiente; infatti la facciata della Villa Medicea del Poggio a Caiano, con le sue due scalinate avvolgenti, crea uno spazio assai suggestivo e discretamente raccolto dal punto di vista visivo, meno da quello acustico in quanto il suono - soprattutto quello egli archi – si sperde e giunge ovattato agli spettatori: a ciò si aggiungono inevitabili rombi di motori, sirene, aerei a bassa quota, scampanii vari eccetera. Le proposte “estive” come questa dell'Orchestra della Toscana si caratterizzano comunque per una qualità (vedi anche il concerto diretto da Diego Ceretta che abbiamo seguito al Poggio a Caiano il 6 giugno scorso) che non viene mai meno, vista l'eccellente qualità dei componenti dell'orchestra stessa.
Dopo una bellissima introduzione lirica e sognante, la composizione rossiniana in locandina (Introduzione, tema, variazioni per clarinetto e orchestra) raggiunge il suo apice con le virtuosistiche variazioni per lo strumento solista su un tema dalla Donna del Lago (i versi, non immortali, del Tottola recitano: Oh quante lacrime finor versai lungi languendo da' tuoi bei rai, ogni altro oggetto è a me funesto, tutto è imperfetto, tutto detesto); nell'opera la pagina vocale è affidata alla voce mezzosopranile di Malcolm, e sembra di scorgere una corrispondenza coloristica tra il registro vocale ed il timbro caldo e vellutato del clarinetto (variazioni sicuramente scritte da Rossini per un qualche virtuoso dell'epoca).
Il giovane clarinettista Fabrizio Fadda, primo clarinetto dell'Orchestra della Toscana, si disimpegna egregiamente nel suo difficile compito sia dal punto di vista meramente tecnico (con le briose e piacevolissime “diavolerie” ideate dal Pesarese) che espressivo (vedi l'introduzione e la quarta variazione, quella in tonalità minore). Per molti ascoltatori sarà stata certamente una sorpresa la scoperta delle notevolissime possibilità tecniche ed espressive di uno strumento come il clarinetto; molto festeggiato dal pubblico e dai colleghi, Fadda ha concesso anche un funambolico fuori-programma.
Il giovane direttore Giovanni Conti lo accompagna con proprietà e diligenza, caratteristiche riscontrabili anche negli altri due brani in locandina (il Divertimento per archi n. 1 K 136 e la celebre Sinfonia n. 35 K 385 Haffner) che, unite alla precisione del gesto e alla ricerca di eleganza e leggerezza, sembrano contraddistinguere l'approccio di Conti a Mozart (piccolo appunto: ci pare un po' azzardato aver scelto un brano per soli archi come il Divertimento n. 1, che per le caratteristiche precarie della location in esterni e della periclitante acustica giungeva assai esile agli ascoltatori, e più che ”ascoltato” doveva essere in certi momenti “immaginato” dal pubblico...).
L'Orchestra della Toscana ha suonato assai bene e con partecipazione; gli ascoltatori seduti davanti alla splendida facciata della Villa Medicea (molti dei quali avevano partecipato a gruppetti alla visita organizzata di alcune sale del piano nobile della Villa) erano abbastanza numerosi ed hanno salutato con vivi applausi tutti gli artefici della serata.
La recensione si riferisce al concerto del 27 giugno 2025.
Fabio Bardelli