J.L. Gillespie / J.F. Coots | Santa Claus is comin’ to town |
A. Cerino | E neve sia |
A. Cerino | Notte silenziosa |
Tradizionale | Jingle Bells |
A. Cerino | Chiara notte di Natale |
A. Cerino / D. Panetta | Steps on the snow |
A. Cerino | Scendesti dagli astri |
M. Tormé / R. Wells | The Christmas Song |
I. Berlin | White Christmas |
I. Watts | Joy to the World |
A. Cerino | White Thanks |
Voce solista | Daniela Panetta |
Voce | Ginger Kwan |
Voce | Selena Galleri |
Batteria | Stefano Bertoli e Thomas Allen |
Maestro dei Cori | Maria Teresa Tramontin |
Direttore “in seconda” | Marco Ianelli |
Direttore, solista e ideatore del progetto | Alessandro Cerino |
Coro di Voci Bianche di Milano
Coro I Giovani di Milano
Orchestra Sinfonica di Milano
Un abile compositore e virtuoso polistrumentista di estrazione jazzistica, tre cantanti moderne, versatili e raffinate, una grande orchestra sinfonica dalla consolidata tradizione, un coro di voci bianche e uno di giovani, entrambi affiatatissimi tra loro: non è affatto semplice dosare e amalgamare tutti questi ingredienti e ottenerne un risultato gradevole a tutti i palati. In questo impegnativo compito si è cimentato, senza timore, Alessandro Cerino, direttore e ideatore del progetto “Santa Claus in coming to Auditorium” e, come uno chef di lungo corso, ha saputo realizzare con le giuste quantità una ricetta complessa nella forma e nei contenuti per sfornare un dolce natalizio fragrante e originale, dal gusto equilibrato e invitante. La serata, oltre a celebrare le festività, ha rappresentato il quarantesimo anniversario professionale del musicista napoletano, che per l’occasione ha proposto un programma di titoli tradizionali e brani propri legati alla ricorrenza più attesa dell’anno.
Santa Claus is comin’ to town ha aperto la serata con la valorizzazione dell’intera Orchestra Sinfonica di Milano. Il direttore dal podio ha dialogato nel vero senso della parola con il pubblico per chiedere quale sezione strumentale fare entrare prima delle altre. Così, su richiesta degli spettatori, a partire dalla base ritmica scandita alla batteria da Stefano Bertoli, ha dato gli attacchi in successione agli archi, poi agli ottoni e quindi ai legni. Il brano ha rappresentato una sorta di biglietto da visita del progetto artistico, introducendo gli uditori nel clima natalizio caratterizzato da sonorità jazz con la maestosità e il fascino di un ensemble sinfonico. Lo stesso Cerino si è messo in evidenza fin da subito anche come strumentista con un significativo assolo al flauto traverso. E neve sia è una partitura che sviluppa diverse idee, tra cui anche il tema principale di Let it snow, per mettere in risalto la sezione degli archi. Dopo l’esposizione, si susseguono una serie di assoli delle prime parti dell’orchestra, che sfociano in un virtuosistico dialogo polifonico, per poi tornare a essere riscaldate dall’intenso abbraccio dell’intero organico sinfonico. Notte silenziosa, una rivisitazione della celebre Silent Night, vede l’ingresso di Daniela Panetta che, con voce morbida e suadente, disegna la nota melodia. Un virtuosistico assolo al flauto traverso di Cerino, prima in solitaria e poi accompagnato dall’orchestra e dall’ingresso del Coro di Voci Bianche e del Coro I Giovani di Milano, conduce alla ripresa del tema che la Panetta fiorisce con alcune originali variazioni. Jingle Bells rappresenta il primo brano che mette in rilievo tutto il potenziale artistico del progetto: accanto a Daniela Panetta salgono sul palco Ginger Kwan e Selena Galleri per formare un trio vocale dall’impasto timbrico davvero unico e pregevole, proponendo passaggi virtuosistici e interagendo con disinvoltura con i due cori e con l’organico orchestrale. Da segnalare l’ottimo intervento alla batteria del giovane Thomas Allen, protagonista di un notevole assolo, e una serie di coinvolgenti virtuosismi scat di Daniela Panetta. Chiara notte di Natale, una libera rivisitazione di It came upon a midnight clear, è diretta dal Maestro dei Cori Maria Teresa Tramontin e si apre con un solo di Cerino al clarinetto basso. Il brano mette in luce la brillantezza e il dinamismo vocale del duo formato da Ginger Kwan e Selena Galleri, sostenute dai due cori e accompagnate da un arrangiamento essenziale nel numero di componenti ma azzeccatissimo per gli effetti sonori ricercati: la marimba di Elio Marchesini conferisce luminosità alla composizione, mentre il clarinetto di Cerino con il suo timbro così grave, sfruttato in maniera arguta per grande parte del brano, svolge il ruolo di una sorta di basso continuo. Steps on the snow, pezzo originale con musica di Cerino e testo di Panetta, composto per l’occasione la scorsa estate, è dedicato dal polistrumentista campano alla sorella Gabriella e all’editore Alfredo Gramitto Ricci, suo sostenitore da parecchio tempo. La partitura ha un carattere arioso che riprende lo stile dei temi e delle sonorità tipiche del musical. L’interpretazione sentita di Daniela Panetta, in dialogo con l’orchestra e con i cori, conduce a un assolo di Cerino al saxofono soprano nel momento di maggior carica emotiva, per ricomporsi poi in un finale dal sapore nostalgico e trasognato. Scendesti dagli astri è un pezzo di bravura in cui Cerino interviene con un assolo al flauto basso con una tecnica percussiva con cui sviluppa figure ritmico-melodiche che prendono spunto dal tradizionale Tu scendi dalle stelle. The Christmas Song, un altro importante brano della tradizione natalizia americana, è diretto da Marco Iannelli per consentire a Cerino di imbracciare il proprio sax alto e dare spazio prima al tema e successivamente a funambolici interventi solistici, circondato dall’intensità delle sonorità sinfoniche che lui stesso ha arrangiato per questo evento. White Christmas vede di nuovo sul palcoscenico il trio Panetta-Kwan-Galleri, che ricrea un’atmosfera calda e avvolgente, resa luccicante dal solo di Cerino al sax alto, e porta al coinvolgente Joy to the World, il famoso canto natalizio di Isaac Watts modellato su una melodia del Messiah di Georg Friedrich Händel. Nella partitura trovano spazio tutte le sezioni orchestrali con un meritato solo anche per Stefano Bertoli alla batteria e Viviana Mologni ai timpani. L’intervento da solista al sax soprano mette in rilievo ancora le straordinarie doti del polistrumentista e compositore napoletano. Si giunge a un grandioso finale sinfonico in crescendo, quasi a riprodurre l’effetto esplosivo dei fuochi d’artificio.
Sulla ripresa del tema di White Christmas Alessandro Cerino presenta e ringrazia la formazione orchestrale e vocale al completo e si comprende che il pubblico vorrebbe che la serata non finisse qui. C’è ancora spazio per un bis con Over the rainbow, eseguito in assolo da Cerino al sax soprano, a confermare i mille colori di questo Natale in musica che, proprio come un ampio arcobaleno, ha abbracciato i gusti musicali di tutti gli spettatori e ridotto la distanza anagrafica tra le generazioni presenti in sala.
La recensione si riferisce al concerto del 22 dicembre 2022.
Emanuele Lavizzari