Siegmund | Peter Wedd |
Hunding | Ante Jerkunica |
Wotan | Gábor Bretz |
Sieglinde | Nadja Stefanoff |
Brünnhilde | Ingela Brimberg |
Fricka | Marie-Nicole Lemieux |
Gerhilde | Karen Vermeiren |
Ortlinde | Tineke Van Ingelgem |
Waltruate | Polly Leech |
Schwertleite | Lotte Verstaen |
Helmwige | Katie Lowe |
Siegrune | Marie-Andrée Bouchard-Lesieur |
Grimgerde | Iris van Wijnen |
Rossweisse | Christel Loetzsch |
Direttore | Alain Altinoglu |
Regia, scene, costumi e luci | Romeo Castellucci |
Coreografia | Cindy Van Acker |
Drammaturgia | Christian Longchamp |
Collaborazione artistica | Maxi Menja Lehmann |
Collaborazione alle scene | Paola Villani |
Collaborazione ai costumi | Clara Rosina Straßer |
Collaborazione alle luci | Raphael Noel |
Orquestre symphonique de la Monnaie |
Dopo Das Rheingold rappresentato a ottobre, con Die Walküre prosegue alla Monnaie il Ring wagneriano diretto da Alain Altinoglu e messo in scena da Romeo Castellucci.
Se il prologo si era contraddistinto per una varietà di scene e colori, la prima giornata del ciclo è all'insegna di tinte cupe e atmosfere soffocanti; anche gli unici momenti "luminosi" (la scena d'amore incestuoso tra Sieglinde e Siegmund, il sonno incantato di Brünnhilde) brillano di una luce così intensa e accecante da far presagire la prossima tragedia. Del resto, la conquista del Walhalla e la perdita dell'anello sono state pagate a caro prezzo tanto dagli Asi quanto dai mortali.
Rispetto al precedente spettacolo, gli elementi scenografici sono ridotti all'osso: mentre la casa di Hunding è ingombra di mobili di legno (forse ricavati dal frassino in cui era stata piantata la spada Notung?) così ostili verso lo sgradito ospite da muoversi autonomamente nel tentativo di schiacciarlo, negli altri due la scena è pressoché vuota eccezion fatta per un cumulo di terra che ingloba il cadavere di Siegmund e una gigantesca plafoniera che funge quasi da lastra sepolcrale per la dormente Brünnhilde.
Anche qui Castellucci insiste sia su un simbolismo criptico (Sieglinde che abbiglia Siegmund come fosse un principe delle fiabe, Notung celata all'interno di un frigorifero, Wotan sbeffeggiato da sbandieratori che formano con i loro vessilli la parola "IDIOT") sia su un didascalismo tutt'altro che scontato: i due fratelli che amoreggiano in mezzo ai fiori mentre si macchiano via via di sangue ("Fiorisca il sangue dei Wälsidi", dice Siegmund in chiusura d'atto), la pronuba Fricka appare vestita da sposa e le Valchirie col volto truccato da farle rassomigliare a scheletri, che sembrano coinvolgere i cadaveri degli eroi in danze macabre e in pose da Pietà. Meno efficace, invece, l'uso di animali in scena: il cane lupo che accompagna la caccia di Hunding, le colombe nuziali del corteggio di Fricka, i cavalli delle Valchirie.
Il regista inoltre interpreta letteralmente i concetti di "Ring" e "Ringkomposition": prima dell'inizio della musica Siegmund appare intrappolato in un anello che forma un vortice d'acqua, e un anello di fuoco appare sopra il luogo di riposo della Valchiria (tuttavia alla recita a cui ho assistito l'effetto non ha funzionato a dovere).
In buca, Altinoglu non lesina volumi talvolta debordanti e che coprono alcune voci, ma la sua lettura dell'opera è la parte vincente della produzione, intenta ad accentuare ogni dinamica e sfumatura dando loro forti connotazioni psicologiche. La comunione d'intenti con la visione "iconoclasta" dell'allestimento è totale, ma una direzione così raffinata e variegata può funzionare ugualmente in uno spettacolo più aderente alle coordinate del libretto.
Venendo al cast, Peter Wedd è un Siegmund dal fraseggio elegante sebbene il suo volume vocale tenda ad affievolirsi di atto in atto perdendo così l'eroicità che dovrebbe contraddistinguere il personaggio. Più in parte l'appassionata Sieglinde di Nadja Stefanoff, dotata di una voce duttile e ben proiettata che descrive efficacemente le angosce del personaggio.
Prova in crescendo per la Brünnhilde di Ingela Brimberg, che dopo un "Hojotoho" dalle puntature un po' strozzate si riscatta segnalandosi per un registro centrale saldo; inoltre, nell'ultimo atto, le virate in acuto si fanno più controllate, soprattutto nel disperato confronto con le sorelle e il padre.
Gábor Bretz e Marie-Nicole Lemieux riprendono i ruoli di Wotan e Fricka già affrontati in Rheingold; rispetto al Prologo le loro interpretazioni si rivelano maggiormente approfondite, con il primo che si dimostra più autorevole e tormentato (davvero intenso il lungo monologo che descrive le sventure della stirpe degli Asi), e la seconda efficacemente incombente e rancorosa. Anch'esso presente in Rheingold, Ante Jerkunica è un Hunding preciso e minaccioso.
Più che negli assoli delle rispettive parti, il gruppo delle Valchirie composto da Karen Vermeiren, Tineke Van Ingelgem, Polly Leech, Lotte Verstaen, Katie Lowe, Marie-André Bouchard-Lesieur, Iris van Wijnen e Christe Loetzsch si rivela maggiormente a fuoco e coeso negli interventi d'insieme.
Come già successo per in Rheingold, anche tutte le repliche di Walküre sono andate sold-out in pochi minuti non appena le vendite dei biglietti sono state aperte. Una Monnaie da tutto esaurito ha decretato un trionfo meritatissimo al direttore Altinoglu, riservando uguali apprezzamenti anche alla compagnia di canto, soprattutto all'indirizzo di Lemieux, Bretz, Stefanoff e Brimberg.
La recensione si riferisce alla recita di sabato 3 febbraio 2024.
Martino Pinali