Astor Piazzolla |
Verano Porteño / Otoño Porteño |
Invierno Porteño / Primavera Porteña |
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Oblivion |
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Libertango |
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Néstor Marconi |
Moda Tango |
Para el Recorrido |
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Astor Piazzolla |
Tres Minutos con la realidad |
Milonga del Ángel |
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Ave Maria |
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Bandoneón |
Néstor Marconi |
Contrabbasso |
Enrico Fagone |
Pianoforte |
Martha Argerich, Gabriele Baldocci, |
Viola |
Lyda Chen Argerich |
Violino |
Fernando Suarez Paz |
Direttore | Luis Bacalov |
Orchestra di Padova e del Veneto | |
2021 - Da Vinci Classics |
Omaggi al grande riformatore del tango argentino nel 2021, a un secolo di distanza dalla sua nascita, ne sono stati dedicati numerosissimi. Quest’album, rilasciato da Da Vinci Classics nel mese di dicembre dello scorso anno, però, è probabilmente quello che possiede il maggior peso specifico per l’intervento di interpreti di assoluto rilievo nel panorama musicale. Las Estaciones del Ángel – Adventures of a double-bass in Buenos Aires è un progetto promosso dal contrabbassista e direttore d’orchestra Enrico Fagone, coinvolgendo alcuni suoi compagni di viaggio, con cui ha suonato nel corso della sua carriera, per esplorare la capitale argentina attraverso il linguaggio più amato dai suoi abitanti, quello appassionato e trascinante del tango. Ma cosa ci fa per le strade dei barrios della Reina del Plata, uno dei soprannomi della metropoli sudamericana, un contrabbasso cremonese?
Lo strumento privilegiato da Piazzolla era il bandoneón, che lui stesso suonava con maestria, ma il compositore argentino aveva una grande passione anche per il contrabbasso, che recitava un ruolo fondamentale nel suo quintetto, come pure in altre formazioni da lui guidate. Fagone ha intuito le potenzialità del gigante degli archi per trasmettere il messaggio multiforme della vasta opera piazzolliana, scegliendo alcune tra le pagine più rappresentative del padre del Nuevo Tango.
Particolarmente avvincente è la rilettura delle pregevoli Cuatro Estaciones Porteñas, proposte in questo album per la prima volta in una versione arrangiata da Jorge Bosso per contrabbasso e orchestra, condotta dal compianto Luis Bacalov, qui nella sua ultima registrazione, risalente al 2013, come direttore sul podio dell’Orchestra di Padova e del Veneto. Due movimenti raggruppano le quattro stagioni, concedendo vasto spazio allo strumento solista, che sfrutta notevolmente la propria gamma timbrica e il ventaglio espressivo, alternando interventi virtuosistici a passaggi di ampio respiro orchestrale e arricchendo queste pagine di nuove e affascinanti sfumature. Con la stessa formazione orchestrale sono eseguite anche lo struggente Oblivion e il celeberrimo Libertango. La voce cupa e graffiante del contrabbasso di Fagone conferisce al primo una tormentata malinconia, mentre nel secondo diventa elemento trascinatore di tutta l’orchestra in una concitata ricorsa che ricorda i passi agili e i movimenti sensuali dei tangueros.
Si propongono poi tre brani incisi durante un’esibizione dal vivo nel 2012 a Rosario, in Argentina, due dei quali firmati dal compositore Néstor Marconi, esecutore lui stesso al bandoneón. In Moda Tango accanto a lui e allo stesso Fagone intervengono al pianoforte Martha Argerich, un monumento vivente che non ha bisogno di presentazioni, e sua figlia Lyda Chen Argerich alla viola. Nel successivo Para el Recorrido si ripresenta l’identica formazione, salvo l’intervento di Gabriele Baldocci al piano. Entrambi i titoli sono di chiara matrice piazzolliana e si inseriscono nel discorso in assoluta continuità con le precedenti tracce e con quelle seguenti. Con Tres minutos con la realidad, il terzo brano registrato durante lo stesso live, si ritorna alle composizioni di Piazzolla. Martha Argerich e Daniel Rivera al piano, Néstor Marconi al bandoneón, Lyda Chen Argerich alla viola con Enrico Fagone al contrabbasso animano una partitura breve nell’estensione, ma densa di spunti virtuosistici che mettono in luce in successione tutti gli interpreti.
Una chicca dell’album è la Milonga del Ángel, che coinvolge un collaboratore storico di Piazzolla. L’esecuzione risale al luglio del 2008 al Conservatorio Nicolini di Piacenza ad opera del Quartetto Suarez Paz: Fernando Suarez Paz, violinista di Astor per vent’anni, Cesare Chiacchiaretta al bandoneón, Marco Colacioppo al piano e un giovane Enrico Fagone al contrabbasso. La partitura, una tra le più eseguite del compositore argentino, mette in luce tutto lo spirito del Nuevo Tango: la musica viene concepita per divenire protagonista del genere, per essere ascoltata, per trasmettere emozioni senza ridursi a un mero accompagnamento dei passi dei ballerini. Il cd si chiude con l’Ave Maria di Piazzolla, in cui Fagone è accompagnato al piano da Andrea Dindo. Il pezzo, originariamente scritto per oboe e pianoforte, era stato affidato dallo stesso autore poco prima di morire a Milva, sua amica e interprete di diverse sue composizioni vocali, che lo propone al pubblico mondiale in occasione del Grande Giubileo del 2000. Il contrabbasso di Fagone, con una lettura intimistica e appassionata, conferisce al brano la sacralità di una preghiera di struggente bellezza.
Le interpretazioni trascinanti e convincenti di Enrico Fagone e degli strumentisti intervenuti in questo album non solo rendono un sentito omaggio al padre del Nuevo Tango, ma confermano il valore eterno di una musica dalle mille anime, quella che il più grande compositore argentino del XX secolo ha saputo sviluppare e trasmettere oltre i propri confini nazionali.
Emanuele Lavizzari