Giacomo V/Uberto | Juan Diego Flórez |
Duglas | Marko Mimica |
Rodrigo | Michael Spyres |
Elena | Salome Jicia |
Malcom | Varduhi Abrahamyan |
Albina | Ruth Iniesta |
Serano Bertram |
Francisco Brito |
Elena (anziana) | Giusi Merli |
Malcom (anziano) | Alessandro Baldinotti |
Direttore | Michele Mariotti |
Regia | Damiano Michieletto |
Scene | Paolo Fantin |
Costumi | Klaus Bruns |
Disegno luci | Alessandro Carletti |
Mastro del Coro | Andrea Faidutti |
Regia video | Paolo Filippo Berti |
Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna | |
2 dvd C Major | |
NTSC, 16:9 | |
Distribuzione Ducale |
Andata in scena nell'estate del 2016, La donna del lago che ha inaugurato la trentasettesima stagione del ROF, registrata dall'etichetta C Major, ha dovuto aspettare l'ottobre 2023 per essere distribuita sul mercato in dvd e bluray. Stupisce un motivo di simile ritardo sopratutto perché, a conti fatti dopo la visione del prodotto, la registrazione effettuata non rende appieno giustizia all'esecuzione musicale.
A farne le spese è soprattutto la direzione di Michele Mariotti di cui ne aveva scritto molto bene Domenico Ciccone: il lavoro svolto con l'Orchestra e sul Coro del Teatro Comunale di Bologna (alla loro ultima presenza al ROF) risulta appiattito da una ripresa audio dislocata in posizioni tutt'altro che vantaggiose, che in alcuni casi ha amplificato alcune sezioni orchestrali e vocali a discapito di altre creando effetti dissonanti e di ritardo poco gradevoli all'ascolto.
Più congeniale la ripresa dei singoli interpreti, di cui rimando alla recensione citata sopra per una lettura più approfondita delle loro performance: non posso comunque esimermi dal lodare le ottime prove di Juan Diego Flórez e Michael Spyres alle prese con due dei più improbi ruoli concepiti da Rossini per le ugole di Giovanni David e Andrea Nozzari. Meno brillante la prestazione della coppia di protagonisti, Salome Jicia e Varduhi Abrahamyan, vuoi anche per l'invadenza del disegno registico che toglieva loro il risalto che meritavano.
L'allestimento di Damiano Michieletto, alla sua quinta produzione al ROF, punta il focus sul rapporto di coppia tra Elena e Malcom dopo gli eventi dell'opera: entrambi anziani (interpretati rispettivamente da Giusi Merli e Alessandro Baldinotti), sono tormentati dal ricordo di Giacomo V, rimpianto dalla prima e detestato dal secondo. Nell'introduzione, in un momento di gelosia Malcom rovescia il vaso di fiori che la moglie ha portato come omaggio al ritratto del re, causando una sorta di viaggio nel tempo che li porta a rivivere il passato durante la guerra civile tra i ribelli dei clan e i lealisti scozzesi.
È proprio la presenza dei due attori, seppur bravissimi, ad appesantire lo spettacolo: le loro azioni alla lunga diventano ripetitive (i tentennamenti amorosi di Elena ogni qual volta appare Giacomo, o i moti di stizza di Malcom verso gli altri scomodi rivali in amore) e sottraggono completamente ogni tentativo di scavo psicologico non solo ai loro due "alter ego" cantanti ma anche al resto degli interpreti. L'impressione è che Michieletto si sia voluto incentrare solo sulla tematica amorosa in chiave retrospettiva senza tener conto degli altri temi dell'opera, quale il conflitto armato e la riflessione sul potere: i personaggi appaiono così abbozzati e piatti, incatenati ai loro tic recitativi, come per esempio Duglas e Rodrigo che strattonano a turno la bistrattata Elena.
La scena di Paolo Fantin illustra fin troppo realisticamente quello che nelle intenzioni doveva essere probabilmente uno spazio più irreale, una fusione dei luoghi chiave della vicenda. L'apparato visivo si rivela comunque il punto forte dello spettacolo, grazie anche al cangiante disegno luci di Alessandro Carletti che contribuisce a caricare emotivamente i punti salienti della partitura. Di contro, i costumi di Klaus Bruns si rivelano più anonimi se non addirittura poco funzionali (Rodrigo, Duglas e molti membri del Coro sono presentati intabarrati e coi capelli lunghi: se già nella ripresa video inquadrarli non era semplice, posso solo immaginare che confusione potesse causare dal vivo).
La regia video di Paolo Filippo Berti si concentra molto sui due attori ma concede anche il dovuto spazio ai solisti. Le riprese angolari contribuiscono a rendere apprezzabile l'assetto visivo dell'allestimento, peccando forse di numerosi e repentini cambi di inquadratura nei passaggi più concitati come il terzetto.
Booklet come al solito sintetico, contenente la scansione in tracce dei due dischi, la trama e una breve introduzione all'opera con tanto di rassegna stampa delle recensioni più entusiastiche della produzione.
A conti fatti, questa registrazione della Donna del lago poteva offrire qualcosa di più dal punto di vista tecnico, mentre come prodotto artistico vale principalmente per le performance dei due protagonisti maschili.
Martino Pinali