Ariane | Amina Edris |
Phèdre | Kate Aldrich |
Thésé | Jean-François Borras |
Pirithotis | Jean-Sébastien Bou |
Perséphone | Julie Robard-Gendre |
Eunoé/1° sirena | Marianne Croux |
Chromis (en travesti)/Cypris (Venere)/2° sirena | Judith van Wanroij |
Le Chef de la Nef/1° marinaio | Yoann Dubruque |
Phéréklos/2° marinaio | Philippe Estèphe |
Direttore | Laurent Campellone |
Maestro del Coro | Stellario Fagone |
Orchestra della Radio di Monaco | |
Coro e coro di voci bianche della Radio Bavarese | |
Bru Zane BZ 1053 163:21 min (3 compact disc) | |
ASIN : B0CBSSCDL6 | |
Data di uscita: 8 settembre 2023. |
Massenet scrive questa grande opera, Ariane, in cinque atti per l'Opéra di Parigi, Salle Garnier, dopo diversi anni, precisamente dodici, che lo avevano visto inoperoso. La lunga attesa fu salutata da un successo importante e l’opera circolò anche nella provincia francese. Faceva parte di un dittico con il successivo Bacchus che al contrario fu un insuccesso clamoroso. Mentre Puccini sfornava un capolavoro dopo l’altro fino alla morte di Liù, la carriera di Jules Massenet, il “Puccini francese”, fu molto più ondivaga e le opere dell’estrema maturità non ebbero sempre il successo sperato.
Il poeta Catulle Mendès scrisse un libretto molto vario ambientato in luoghi simboli della grecità che diedero agli scenografi l’occasione di realizzare cinque atti particolarmente fastosi con il palazzo di Cnosso e il suo labirinto pensato da Dedalo e la nave che ricordava il terzo atto del Vasco da Gama meyerbeeriano.
Il caldo Mediterraneo è l’ambiente in cui si muovono i personaggi e anche la storica locandina dell’opera ci suggerisce uno scenario in pieno sole. Ma nel quarto atto si abbandona questa location per una discesa agli Inferi nel regno di Persefone con pantomime e danze a tema. Massenet amava questo libretto e sosteneva durante la lavorazione all’opera come fosse difficile trovare un soggetto più semplice e più toccante.
Laurent Campellone è uno specialista delle partiture di Massenet ed è collaboratore stretto di Bru Zane, istituzione che sforna pubblicazioni una dietro l’altra mantenendo sempre alta la qualità di ogni proposta. La consistente Orchestra della Radio di Monaco suona in maniera eccezionale, sfruttando gli impasti Art Nouveau e i raffinati colori dei fiati iridescenti. Le pennellate orchestrali variano da un atto all’altro e suggeriscono momenti passionali pieni di intensità sconfinando nell’estetica simbolista. La registrazione è stata realizzata nel gennaio 2023 presso lo storico Prinzregententheater di Monaco di Baviera
Fedra e Arianna, sono due sorelle e il dramma si scalda quando scopriamo che entrambe sono innamorate dell’eroe Teseo. Arianna è un soprano mentre Fedra è un soprano drammatico con un colore mezzosopranile alla Colbran. Ogni personaggio ha un ingresso trionfale negli atti dell’opera con delle scene ben ponderate. Il primo atto si apre a Cnosso, presso il palazzo di Minosse con Pirithotis amico di Teseo. In realtà questo personaggio sarebbe l’eròmenos (in greco ἐρώμενος) di Teseo cioé il giovane amante come lo fu Patroclo per Achille. Nell’opera questo legame ambiguo è completamente ignorato. L’aria che canta Pirithotis ha un andamento triste ma anche una certa forza poiché evoca l’amicizia con Teseo. L’ingresso di Arianna è ben studiato con le sue prime frasi senza orchestra. Spaventata dall’evocazione del Minotauro invoca una preghiera a Venere. Fedra compare nelle vesti di cacciatrice poco prima del trionfale ingresso di Teseo vincitore sul bestiale Minotauro, seguito da un duetto d’amore con Arianna che conclude l’atto.
Il secondo atto è ambientato su una grande galera con un nuovo duetto d’amore in apertura. Massenet scrive una articolata tempesta per illustrare l’animo agitato di Fedra che sente i primi spasimi verso Teseo. Il terzo atto dura quasi una ora ed è il più ampio dell’opera. Ci troviamo a Naxos e in un sofferto monologo Teseo dichiara il suo amore per Fedra. Eunoè canta con due arpe che la sostengono in una raffinata orchestrazione. Complesso a livello psicologico il confronto tra le due sorelle che si alternano in due arie ben sfaccettate. Il duetto Fedra/Teseo sancisce il loro amore, e l’eroe scolpisce le frasi con accenti eroici. Un’aria per Arianna che rimane immobile poiché sconvolta nell’apprendere il tradimento. Pirithotis descrive il suicidio di Fedra poiché si sentiva troppo colpevole di un amore insano. Massenet stesso fece pressione verso il suo librettista perché ampliasse la scena nell’Inferno, nel Tartaro fino a trasformarla in un atto indipendente. Il compositore è maestro a descrivere l’Aldilà con sonorità gravi e il salmodiare di cori fuori scena. Viene presentata Persefone con le sue compagne. Le Furie e le Grazie si scontrano su armonie gluckiane e con il preziosismo della celesta. Tutto l’atto infernale sembra legato a Gluck e per il ruolo di Persefone Massenet scelse la grande cantante Lucy Arbell. In cambio delle rose Arianna riesce a liberare la sorella dal suo crudo destino. L’ultimo atto è ambientato su due navi. Teseo più volte lancia un lamento invocando Arianna e Fedra con acuti strazianti. L’orchestra descrive l’amore tra Fedra rediviva e Teseo fino al parossismo del loro abbraccio. Mentre partono con l’accordo di Arianna, quest’ultima canta la sua ultima aria accettando il suo fato.
Amina Edris, di nazionalità egiziana, è la protagonista Ariane, personaggio che come abbiamo detto ha una certa fragilità emotiva. Il canto è limpido, la voce non ampia ma molto elegante. Le linee vocali dipanate con morbidezza. Il contrasto con Phèdre, la rivale, non può essere più evidente. Quest’ultima è Kate Aldrich, ascoltata alcuni anni fa come Zelmira di Rossini. Il canto è sempre molto teso, il colore mezzospranile. Le frasi, molto incisive e drammatiche, la rendono il personaggio più interessante dell’opera.
Théseé è cantato da Jean-François Borras con notevole slancio fin dal primo atto quando vince sul Minotauro. Sensuali i duetti d’amore sia con Ariane che con la rivale mentre nel quinto atto lancinanti sono le frasi che chiamano a sé le due donne. Un personaggio che si risveglia dal proprio sogno dorato e diviene più reale alla fine dell’opera, guadagnando in spessore.
Perséphone è Julie Robard-Gendre che sostiene tutto il breve IV atto: la voce contraltile le permette di descrivere una divinità proveniente dal Tartaro, che anela le fresche rose che le sono state consegnate. L’interprete è valida e onora un atto molto evocativo creato da Massenet
Pirithotis è il baritono Jean-Sébastien Bou dalla voce stentorea e maschia. Il ruolo è interessante e fa da collante fra vari personaggi che altrimenti rimarrebbero troppo distanti. Tutte le seconde parti sono state scelte con particolare attenzione e alcune hanno brevi ma importanti momenti solistici come Eunoé e Chromis.
Il coro ha al suo attivo molti momenti che rendono monumentale questa opera lirica. Il Coro della Radio Bavarese è particolarmente preparato a sostenere una musica sempre mutevole e cangiante tra gli ampi squarci durante il temporale, l’evanescenza e il salmodiare dell’atto nell’Inferno.
Gli articoli, nell’eccellente libro allegato ai 3 Cd, ci raccontano l’antichità greca resuscitata da Massenet, le disposizioni sceniche dei quinto atto nella prima rappresentazione con tanto di schemi grafici e due interviste al maturo Massenet. Questa opera viene proposta nella sua integralità (cosa che non avviene per tutte le uscite di Bru Zane) e vale sicuramente l’acquisto come pezzo da collezione.
Fabio Tranchida