Il Teatro alla Scala promuove un pomeriggio di riflessioni e approfondimenti
sabato 18 marzo nel Ridotto dei Palchi, a un anno dalla scomparsa.
Interventi di Marinella Guatterini, Maurizio Porro ed Emilio Sala
e una tavola rotonda con Carlo Fontana, Rosalina Neri, Anna Nogara e Dada Saligeri
Il Teatro alla Scala ricorda Filippo Crivelli, il regista d’opera, prosa, balletto e televisione scomparso il 6 febbraio dello scorso anno. Giovedì 18 marzo dalle 16 nel Ridotto dei Palchi si svolgerà “Istantanee teatrali di Filippo Crivelli – Pavarotti, Milva e gli altri”, un incontro curato da Mattia Palma per approfondire una delle personalità più poliedriche e originali dello spettacolo italiano del ‘900 e uno degli interpreti più appassionati della cultura milanese fra teatro e canzone. Nato nel 1928, nipote del fondatore della casa editrice Baldini e Castoldi, nel 1947 Crivelli è spettatore della prima serata del Piccolo Teatro in via Rovello, entra alla Scala come assistente della Pavlova e di Zeffirelli e lascia il segno in tutti i principali teatri cittadini. Proprio il legame con Milano, i suoi teatri, le sue canzoni, sarà al centro dell’intervento del critico cinematografico del Corriere della Sera Maurizio Porro, dal titolo “El nost Milan, ma del Pippo”. Emilio Sala, professore di Musicologia e Storia della Musica all’Università di Milano, analizza la molteplicità di linguaggi teatrali affrontati da Crivelli nella relazione “L’altra scena di Filippo Crivelli” mentre Marinella Guatterini, critica, docente di Estetica della Danza alla Scuola Paolo Grassi e Consulente scientifica del Teatro alla Scala per il Ballo dedicherà alla (ri)nascita di Excelsior un approfondimento dal titolo “E un giorno mi chiamò Remigio Paone”. Alle relazioni iniziali farà seguito una tavola rotonda con quattro protagonisti del mondo dell’opera e dello spettacolo che con Crivelli hanno intrecciato legami di lavoro e d’amicizia: Carlo Fontana, già Sovrintendente del Teatro alla Scala, la cantante Rosalina Neri, interprete di tanti suoi spettacoli come l’attrice Anna Nogara, e la costumista Dada Saligeri.
Crivelli alla Scala e alla Piccola Scala
Nella sala del Piermarini, che Crivelli impara a conoscere come assistente di Tatiana Pavlova e Franco Zeffirelli lavorando con artiste leggendarie come Maria Callas e Renata Tebaldi, firma da regista due titoli d’opera: Luisa Miller di Verdi nel 1976 con Caballé, Pavarotti e Cappuccilli diretti da Gavazzeni e nel 1995 l’incantevole Fille du régiment ispirata alle Images d’Épinal con Mariella Devia diretta da Donato Renzetti.
Dal 1974 approda alla Scala il Ballo Excelsior, l’”azione coreografica” di Achille Manzotti con musica di Romualdo Marenco nata al Piermarini nel 1881 e a lungo dimenticata. Crivelli, complice il Sovrintendente del Maggio Remigio Paone, ne aveva curato una riedizione fiorentina nel 1967 (anno in cui Crivelli aveva lavorato anche al balletto Work in Progress con Alexander Calder e musiche di Castiglioni, Clementi e Maderna all’Opera di Roma) insieme al coreografo Ugo dell’Ara e allo scenografo Giulio Coltellacci, protagonista Carla Fracci. Il successo fiorentino si rinnova alla Scala, dove viene ripreso nel 1975, 1978, 2000 (con la Fracci danzano Massimo Murru e José Manuel Carreno), 2002 (con Roberto Bolle nella parte dello schiavo) e 2015. Excelsior diviene uno spettacolo simbolo per il Ballo scaligero, che lo porta a Torino e Genova ma anche a Parigi e a Mosca.
Crivelli è stato una delle anime della Piccola Scala, tra Settecento, avanguardia e voci della canzone: a La finta giardiniera di Mozart diretta da Peter Maag nel 1970 seguono Amore e Psiche di Sciarrino e Le cinesi di Gluck nel 1973 con Giampiero Taverna, La favola di Orfeo di Casella e Orfeo Vedovo di Savinio nel 1974 con Ettore Gracis. Nel 1975 crea La notte diffonde gl’incanti, una serata dedicata alla scapigliatura lombarda con Renzo Palmer e Rosalina Neri. Nel 1977 porta alla Piccola The Beggar’s Opera di Britten, mentre nel 1978 accosta il Diario dell’assassinata di Gino Negri con Milva al Pierrot Lunaire di Schönberg con Catherine Gayer. Nel 1989, in trasferta al Teatro di Porta Romana, Crivelli mette in scena anche Pollicino di Henze.
Le voci di Milano: Laura Betti, Milly, Milva, Ornella Vanoni
A partire dagli anni ’60 Crivelli è tra i protagonisti di un fondamentale processo di valorizzazione del patrimonio della canzone, fra tradizione milanese, canti di lotta operaia e partigiana, echi francesi e riletture d’autore. Al Teatro Gerolamo cura i recital di Maria Monti (1958), Laura Betti (dal 1960), Milly (dal 1963), Ornella Vanoni (1968), Rosalina Neri (1975) e al Piccolo firma L’arca di Noè con Sergio Endrigo (1970) e 4 marzo 1943 con Lucio Dalla. Nei primi anni ‘80 cura gli spettacoli di Milva con Astor Piazzolla, dal Lirico alle Bouffes du Nord di Parigi.
Ma il nome di Crivelli resta legato soprattutto a Milanin Milanon (Teatro Gerolamo, 1962), un “Ritratto di una città” ispirato a Emilio de Marchi e firmato insieme a Roberto Leydi cui partecipano Milly, Tino Carraro, Anna Nogara, Sandra Mantovani ed Enzo Jannacci.
Filippo Crivelli e la Rai
La collaborazione di Crivelli con la Rai, propiziata da Laura Betti negli anni ‘60, si concretizza in una serie di programmi radiofonici dedicati alla canzone milanese (con le voci di Valentina Fortunato e Sergio Fantoni) o ai ritratti di dive scaligere (Katia Ricciarelli), e - a partire da “Spettacolo a Milano” del 1963 con Strehler, Gaber, Carraro, Valentina Cortese, Tino Scotti e Fiorenzo Carpi - in un copioso elenco di programmi televisivi tra teatro, canzone e danza in cui spiccano i nomi di Paola Borboni, Milly, Franca Valeri, Luciana Savignano. Un rapporto particolarmente stretto è quello con Carla Fracci, con cui nel 1967 realizza “C’era una volta uno Schiaccianoci” e a cui dedica “Scarpette rosa” con Walter Chiari, Lina Volonghi, Franca Valeri, Renato Rascel e Mina.
Nella sterminata produzione di Crivelli, che include tra l’altro numerose regie d’operetta, vanno ancora ricordati almeno L’Orestea di Gibellina di Emilio Isgrò da Eschilo prodotta dal Teatro Massimo di Palermo tra il 1983 e il 1985 con le macchine sceniche di Arnaldo Pomodoro, le 12 Cenerentole in cerca d’autore create con Rita Cirio ed Emanuele Luzzati per il Teatro della Tosse di Genova nel 1987 e in generale l’attività nel teatro di prosa. Giovane assistente di Luchino Visconti e Michelangelo Antonioni, Crivelli nella sua lunga carriera ha collaborato con Dario Fo e Franca Rame e diretto tra gli altri Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foà, Umberto Orsini, Gianrico Tedeschi, Lina Sastri, Elena Ghiaurov.
Comunicato Stampa