Sabato 22 gennaio 2022, alle ore 20, prima recita dell’opera "Lo sposo di tre, e marito di nessuna", di Luigi Cherubini. Sul podio del nuovo auditorium, alla guida dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, il maestro Diego Fasolis al suo debutto al Maggio.
Nel cast Sara Blanch, Ruzil Gatin, Fabio Capitanucci, Arianna Vendittelli, Benedetta Torre, Alessio Arduini e Giulio Mastrototaro. La regia è di Cesare Lievi.
Altre quattro le recite in cartellone: il 24 gennaio, il 4 e l’8 febbraio 2022 alle ore 20 e il 6 febbraio alle ore 15:30. Per la prima volta il titolo a Firenze
Firenze, 18 gennaio 2022 - Sabato 22 gennaio 2022 alle ore 20 va in scena la prima dell’opera Lo sposo di tre, e marito di nessuna, di Luigi Cherubini. Sul podio del nuovo auditorium “Zubin Mehta”, Diego Fasolis al suo debutto al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. La regia è di Cesare Lievi, che torna al Maggio dopo le recite di Linda di Chamounix di Gaetano Donizetti dello scorso settembre 2021. Nel cast figurano Sara Blanch che è Donna Lisetta, Ruzil Gatin che interpreta Don Martino, Fabio Capitanucci nel ruolo di Don Pistacchio, Arianna Vendittelli in quello di Donna Rosa, Alessio Arduini come Don Simone, Benedetta Torre come Bettina e Giulio Mastrototaro come Folletto. In questa nuova produzione scene e costumi sono firmati da Luigi Perego e le luci sono curate da Luigi Saccomandi. L’opera, mai rappresentata fin ora a Firenze era già stata programmata - ma fu cancellata come tutto il Festival per le limitazioni sanitarie legate alla pandemia - come titolo inaugurale del Festival del 2020 e fu scelta, allora come adesso, per riportare all’attenzione del pubblico i componimenti di questo straordinario musicista fiorentino e per contribuire a colmare la lacuna di programmazione delle sue opere.
Lo sposo di tre, e marito di nessuna è l’unica opera buffa di Luigi Cherubini che la compose per Venezia dove debuttò con successo al Teatro San Samuele nel novembre del 1783. Cherubini, al tempo poco più che ventenne, si cimentò con un genere per lui inconsueto, realizzando un divertissement in linea con la tradizione di scuola napoletana pieno di verve musicale e brio. L’azione è animata dalla consueta girandola di inganni, equivoci, burle e mascheramenti a uso e consumo di personaggi che sembrano usciti da un canovaccio della commedia dell’arte: le baronesse Donna Lisetta e Donna Rosa, il capitano Don Martino, Don Pistacchio barone di Lago Secco, Don Simone suo zio, i popolani Bettina e Folletto. Tutto ruota attorno al matrimonio non riuscito di Don Pistacchio, promesso sposo di Donna Rosa che, tratto in inganno da Don Martino fratello di Lisetta, corteggia sia Donna Lisetta che la popolana Bettina, salvo poi tornare pentito sui propri passi. Ma ‘chi troppo vuole nulla stringe’, recita un antico proverbio e Don Pistacchio, che di donne ne corteggia addirittura tre, alla fine non riuscirà a impalmarne nemmeno una. Lo sposo di tre, e marito di nessuna non sembra aver girato al di là di Venezia: di tanta musica sopravvisse solo la Sinfonia iniziale che, preceduta da un tempo lento di nuova composizione, verrà riciclata da Cherubini stesso nel suo primo opéra-comique parigino (L’hôtellerie portugaise, 1798). Bisognerà attendere oltre un secolo per un secondo allestimento dell’opera: a Dresda nel 1926, ma in traduzione tedesca e sotto il titolo di Don Pistacchio, der dreifach Verlobte che individuava una drammaturgia completamente riscritta. Altrettanto lontana dallo spirito originale fu la rielaborazione presentata a Weimar nel 2000, con i recitativi secchi trasformati in dialoghi parlati. Date queste premesse, l’allestimento del 2005 al XXXI Festival di Martina Franca poté a buon diritto fregiarsi della qualifica di “prima rappresentazione in tempi moderni”, realizzata grazie all’edizione critica della partitura prodotta da Helen Geyer (all’interno della Luigi Cherubini Kritische Werkausgabe), ora riproposta anche a Firenze.
Comunicato Stampa