Sebbene le sue apparizioni in Italia siano sfortunatamente rare, Jakub Józef Orliński, stella della musica barocca, è già popolare anche nel nostro paese. Nel giro di pochi anni il giovane cantante polacco si è conquistato un posto di rilievo tra i migliori controtenori dello star system internazionale.
Il suo ultimo recital su Cd è “Facce d'amore” per l'etichetta Erato, con l'Orchestra Il pomo d'oro diretta da Maxim Emelyanychev, dove esegue arie sul tema dell'amore maschile nella musica barocca. La sua ultima esibizione in Italia è stata nella Cattedrale di Pisa dove ha eseguito uno splendido concerto nell'ambito della rassegna “Anima mundi”, diretto da Trevor Pinnock (qui la recensione di Silvano Capecchi). Il cantante ha accettato di rispondere ad alcune domande sulla sua carriera, le sue incisioni e i suoi progetti futuri dalla sua casa di Varsavia, dove ha trascorso i suoi giorni di isolamento.
Ci puoi descrivere l'evoluzione della tua voce e del suo stile attraverso i tre recital discografici, “Anima sacra”, “Enemies in love” e “Facce d'amore”?
"Enemies in love" non è propriamente un mio disco, ma è un album di un ensemble diretto dal mio amico Stefan Plewniak. Io ero un ospite in quella registrazione, è stato il mio esordio in una grande produzione discografica e da essa ho imparato tanto. Registravamo in una chiesa dove succedeva di tutto, in continuazione. Una volta stavamo avendo un'ottima sessione e improvvisamente qualcuno è entrato nella chiesa. È stata un'esperienza molto difficile, ma anche molto bella e mi ha aiutato molto quando è arrivato il momento del mio primo album da solista per la Warner Classics, etichetta Erato, "Anima Sacra". Ho scelto musica sacra e molti brani dimenticati, sentivo che in quel momento era quello che volevo esprimere come artista. Volevo mostrare la bellezza, semplicità e complessità e tutti gli ulteriori aspetti della musica sacra, compreso lo stile degli abbellimenti. Vista la mia scelta per il primo album, per il secondo ho deciso di dedicare l'intero programma a brani d'opera dove poter mostrare qualcosa di diverso. Fin dall'inizio avevo bene in mente che cosa volevo fare e che che cosa sarebbe dovuto scaturire da quell'album. Non so se il mio stile sia cambiato. Penso che più che lo stile sia stata la mia voce a diventare più matura e a mano a mano che aumentano le mie esibizioni in pubblico acquisto maggiore esperienza e ciò ovviamente aiuta. So già che cosa vorrei registrare nel mio terzo e nel mio quarto album e ho anche qualche altro progetto in mente. Ho fiducia che il futuro mi riserbi molte cose.
Su Youtube è molto popolare il tuo video in cui esegui Vedrò con mio diletto dal Giustino e a Pisa eseguisti spledidamente lo Stabat Mater, sempre di di Vivaldi. Potremmo dire che la tua voce ama questo compositore? Le tue esibizioni future saranno per lo più dedicate a Handel?
Fin dall'inizio della mia carriera ho eseguito Handel in misura maggiore rispetto a qualsiasi altro compositore, però è vero che durante i miei studi a Varsavia ho cantato molte arie, cantate e mottetti scritti da Vivaldi e mi piace ancora molto includere brani di Vivaldi nei miei concerti. Per quanto riguarda l'opera ho sempre cantato soprattutto Handel.
Le voci dei cantanti d'opera generalmente subiscono un'evoluzione negli anni. Questo avviene anche per i controtenori? Quali ruoli vorrebbe interpretare in futuro?
Sì, avviene lo stesso in ogni tipo di voce. Anche la mia voce sta cambiando e continuerà a cambiare, come è normale che sia. In futuro spero di cantare Orlando di Handel, Oberon di Britten a alcuni altri ruoli. E sono sicuro che se continuo a cantare e a studiare questo avverrà.
Tu sei una delle più giovani stelle operistiche con un contratto con un'etichetta discografica major. Un tempo incidere dischi era il miglior veicolo di promozione per la carriera di un cantante. Oggi un'intensa presenza sui social media è probabilmente più importante. Sembri molto attento a questo aspetto.
Più che attento, direi che utilizzo gli strumenti del nostro mondo moderno per far capire alla gente che la musica classica non è morta. Ho un sito web, un canale YouTube, una pagina Facebook e sono molto attivo su Instagram. È un mio personale obiettivo spingere nuovo pubblico verso l'ascolto della musica classica e intendo combattere lo stereotipo per cui questo genere sarebbe noioso e non avrebbe niente di speciale da offrire. Al contrario, ha moltissimo da offrire e non è affatto noioso. Se è ben realizzato può essere piacevole e divertente per chiunque.
Sei anche un ballerino di breakdance. Questo probabilmente aiuta a tenersi in forma, ma la disciplina della danza aiuta anche nella recitazione e nell'espressione del corpo sulla scena?
Danzare aiuta decisamente la resistenza fisica e il controllo del mio corpo e mi dà molte opportunità. Posso fare tanto di più sul palcoscenico e amo questa libertà. È davvero bella la consapevolezza di come il tuo corpo funziona, di quanto sia in grado di fare molte cose in scena. Per questo lo spettacolo può diventare molto più interessante.
L'ultima e inevitabile domanda che poniamo a tutti gli artisti in questo periodo: come trascorre il suo tempo a casa durante il lockdown?
Confesso che mi piace. Sono stato così distante da casa negli ultimi otto anni, di solito sono a casa per due sole settimane all'anno. Adesso finalmente trascorro del tempo a casa e ho così tanto da fare, tante di quelle cose che volevo fare e per le quali non avevo tempo, come disegnare, ballare più del solito, leggere e studiare. Ovviamente sono tristissimo che tutti i miei concerti siano stati cancellati, ma allo stesso tempo accetto la situazione e faccio tutto quanto mi consente di sentirmi attivo. Sto producendo molti nuovi contenuti per i miei ascoltatori. Tutti i miei nuovi brani musicali sono disponibili sul mio canale YouTube e quindi vi invito a cercarli e a seguirmi lì.
Grazie, Jakub, ti auguro il meglio per la tua carriera e speriamo di rivederti presto in Italia.
È stato un piacere e non vedo l'ora di tornare in Italia.
Fabrizio Moschini