Abbiamo incontrato Gregory Kunde alla vigilia della seconda recita di Otello andata in scena domenica 14 gennaio 2024 al Teatro Comunale Pavarotti - Freni di Modena.
All'inizio del suo 46imo anno, di una carriera costellata di successi ottenuti affrontando oltre 100 diversi ruoli, il tenore dell'Illinois (per la precisione di Kankakee) sprizza energia da tutti i pori e sogna nuovi titoli da inserire in repertorio.
Kunde, per quello che ha dimostrato nel corso della sua ampia parabola artistica, va considerato un unicum nella storia dell'opera. Basti dire che non solo è riuscito a cantare i due Otello, quello di Verdi e di Rossini (impresa che riuscì anche a Roberto Stagno nella seconda metà dell'Ottocento), ma è riuscito a tenere in repertorio entrambi i titoli nello stesso periodo addirittura tornando a cantare la versione del moro rossiniano nel 2015 alla Scala, dopo aver già cantato diverse volte l'Otello di Verdi.
Ma impressionante è anche lo svolgimento della sua carriera che possiamo dividere all'incirca in tre parti uguali: i primi quindici anni dedicati ai ruoli Rubini senza temere nemmeno il Fa sopracuto del "Credeasi misera" dei Puritani; i successivi quindici anni imperniati per lo più intorno al repertorio da baritenore rossiniano e quindi ai ruoli Nozzari; infine la sua terza fase di carriera il cui esordio si può far coincidere con I vespri siciliani cantati al Regio di Torino nel 2011.
Da questa intervista traspare una persona di grande modestia, simpatia e voglia di fare nonostante, tra poco più di un mese, compirà i suoi primi 70 anni.
Che dire se non W Gregory!
Danilo Boaretto
Danilo Boaretto