La bellezza del possibile
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La bellezza del possibile
...non è una rivista universitaria, ma mi pareva il titolo giusto per presentare alcuni risultati di un questionario che ho posto agli alunni che hanno concluso il progetto di educazione all'ascolto musicale. Quest'anno i partecipanti sono stati un po' meno dell'anno scorso ma, considerate le difficoltà che ci sono state per le uscite e le gite, mi ritengo soddisfatto.
Ovviamente non è un campione significativo né scientificamente attendibile, comunque la ritengo una rilevazione interessante, considerando che si parla di alunni di un Istituto Tecnico.
Domanda: cosa ti ha spinto a partecipare al progetto?
45,8% curiosità
25% avevo già partecipato gli anni scorsi
16,7% gli amici
8,3% la possibilità di avere un credito formativo
4,2% mi interessa l'ambiente del teatro
Conoscevi le musiche che abbiamo ascoltato durante l'anno?
Poco 54,2%
Abbastanza 41,7%
Molto 4,1%
Questa esperienza ha cambiato il tuo rapporto con la musica?
Molto 25%
Abbastanza 62,5%
Poco 8,3%
No, perché mi è sempre piaciuta la musica di questo tipo 4,2%
Come hai vissuto questa esperienza?
con curiosità 45,8%
con serenità 33,3%
con soddisfazione 12,5%
con entusiasmo 8,4%
con noia 0%
delusione 0%
con indifferenza 0%
con insoddisfazione 0%
Qual'è lo spettacolo che ti ha colpito di più?
Qui essendo la risposta aperta, sintetizzo che ha prevalso la Turandot , seguita da Bohéme e Don Pasquale, mentre tra i concerti sinfonici è piaciuto molto il Peer Gynt del Maggio e l'ultimo concerto della Camerata strumentale di Prato, con il concerto per pianoforte di Grieg eseguito da una bravissima Beatrice De Maria, figlia d'arte, che li ha colpiti per la sua bravura e perché quasi loro coetanea.
C'erano anche due domande sulle problematiche che hanno incontrato i ragazzi riguardo alla musica. Il problema più grande secondo loro - ed è anche il motivo per cui molti non hanno terminato il percorso - è il dover uscire e fare un po' tardi la sera, senza mezzi pubblici e collegamenti adeguati con Firenze. Per i ragazzi di oggi, dopo il COVID-19, uscire non è così naturale come ai nostri tempi.
Ritorneresti a teatro?
Sì, se verrà rifatto il progetto 20,9%
Sì, per conto mi o con la famiglia o con amici 79,1%
No 0%
Diciamo che quest'ultima risposta è quella che mi consola di più per le energie impiegate in questo cammino e mi pare dimostri anche che la proposta della musica operistica o sinfonica ai giovani incontra la loro curiosità.
Ovviamente non è un campione significativo né scientificamente attendibile, comunque la ritengo una rilevazione interessante, considerando che si parla di alunni di un Istituto Tecnico.
Domanda: cosa ti ha spinto a partecipare al progetto?
45,8% curiosità
25% avevo già partecipato gli anni scorsi
16,7% gli amici
8,3% la possibilità di avere un credito formativo
4,2% mi interessa l'ambiente del teatro
Conoscevi le musiche che abbiamo ascoltato durante l'anno?
Poco 54,2%
Abbastanza 41,7%
Molto 4,1%
Questa esperienza ha cambiato il tuo rapporto con la musica?
Molto 25%
Abbastanza 62,5%
Poco 8,3%
No, perché mi è sempre piaciuta la musica di questo tipo 4,2%
Come hai vissuto questa esperienza?
con curiosità 45,8%
con serenità 33,3%
con soddisfazione 12,5%
con entusiasmo 8,4%
con noia 0%
delusione 0%
con indifferenza 0%
con insoddisfazione 0%
Qual'è lo spettacolo che ti ha colpito di più?
Qui essendo la risposta aperta, sintetizzo che ha prevalso la Turandot , seguita da Bohéme e Don Pasquale, mentre tra i concerti sinfonici è piaciuto molto il Peer Gynt del Maggio e l'ultimo concerto della Camerata strumentale di Prato, con il concerto per pianoforte di Grieg eseguito da una bravissima Beatrice De Maria, figlia d'arte, che li ha colpiti per la sua bravura e perché quasi loro coetanea.
C'erano anche due domande sulle problematiche che hanno incontrato i ragazzi riguardo alla musica. Il problema più grande secondo loro - ed è anche il motivo per cui molti non hanno terminato il percorso - è il dover uscire e fare un po' tardi la sera, senza mezzi pubblici e collegamenti adeguati con Firenze. Per i ragazzi di oggi, dopo il COVID-19, uscire non è così naturale come ai nostri tempi.
Ritorneresti a teatro?
Sì, se verrà rifatto il progetto 20,9%
Sì, per conto mi o con la famiglia o con amici 79,1%
No 0%
Diciamo che quest'ultima risposta è quella che mi consola di più per le energie impiegate in questo cammino e mi pare dimostri anche che la proposta della musica operistica o sinfonica ai giovani incontra la loro curiosità.
- UltrasFolgoreVerano
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Re: La bellezza del possibile
Grande soddisfazione, pur nel suo piccolo.
Comunque vuoi andar sul sicuro? Fai ascoltare Tucker / Gobbi / Ridderbusch / Silja / Barbieri / Klose e tutti AMERANNO LA LIRICA.
Comunque vuoi andar sul sicuro? Fai ascoltare Tucker / Gobbi / Ridderbusch / Silja / Barbieri / Klose e tutti AMERANNO LA LIRICA.
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Re: La bellezza del possibile
Loro ascoltano registrazioni tutto il giorno.UltrasFolgoreVerano ha scritto: ↑21 mag 2024 17:59Grande soddisfazione, pur nel suo piccolo.
Comunque vuoi andar sul sicuro? Fai ascoltare Tucker / Gobbi / Ridderbusch / Silja / Barbieri / Klose e tutti AMERANNO LA LIRICA.
La vera scoperta è la musica dal vivo, il suo vero suono, anche se magari non ci sarà la Callas.
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Re: La bellezza del possibile
Le registrazioni le uso nelle presentazioni in classeUltrasFolgoreVerano ha scritto: ↑21 mag 2024 17:59Grande soddisfazione, pur nel suo piccolo.
Comunque vuoi andar sul sicuro? Fai ascoltare Tucker / Gobbi / Ridderbusch / Silja / Barbieri / Klose e tutti AMERANNO LA LIRICA.
- Tosca
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Re: La bellezza del possibile
Leggo con piacere i risultati del questionario.
Forse ci andrà fatta un po' di tara? Quegli 0% mi fanno pensare che probabilmente qualcuno non abbia avuto il coraggio di dire "No, non tornerò mai più a teatro".
Mi colpisce il lamentare la mancanza di mezzi per il ritorno, cosa che affligge anche noi vecchi che non avrebbero voglia di andare a teatro con l'auto.
Infine mi viene da dirti "Bravo!", non è poca cosa riuscire a coinvolgere dei ragazzi così come tu hai fatto.
Forse ci andrà fatta un po' di tara? Quegli 0% mi fanno pensare che probabilmente qualcuno non abbia avuto il coraggio di dire "No, non tornerò mai più a teatro".
Mi colpisce il lamentare la mancanza di mezzi per il ritorno, cosa che affligge anche noi vecchi che non avrebbero voglia di andare a teatro con l'auto.
Infine mi viene da dirti "Bravo!", non è poca cosa riuscire a coinvolgere dei ragazzi così come tu hai fatto.

Frankly, my dear, I don't give a damn
Marilisa Marilì Lazzari
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Re: La bellezza del possibile
Tieni conto che il questionario è anonimo e, ovviamente, senza voto. Comunque ho fiducia che chi ha portato avanti tutto il progetto, cinque spettacoli, lo abbia gradito altrimenti avrebbe smesso, come fa un 25%, dopo la prima sera.Tosca ha scritto: ↑21 mag 2024 19:20Leggo con piacere i risultati del questionario.
Forse ci andrà fatta un po' di tara? Quegli 0% mi fanno pensare che probabilmente qualcuno non abbia avuto il coraggio di dire "No, non tornerò mai più a teatro".
Mi colpisce il lamentare la mancanza di mezzi per il ritorno, cosa che affligge anche noi vecchi che non avrebbero voglia di andare a teatro con l'auto.
Infine mi viene da dirti "Bravo!", non è poca cosa riuscire a coinvolgere dei ragazzi così come tu hai fatto.
Il problema di questi ragazzi, di cui parlano in pochi, è che stanno tutto il giorno al cellulare e escono poco. Farli uscire e condividere uno spettacolo lo considero già un successo.
- notung
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Re: La bellezza del possibile
Per quello che conta, hai tutta la mia ammirazione. Paolo
La Spada di Sigfrido
http://amfortas.wordpress.com/
<<Sono responsabile di quello che dico non di quello che capiscono gli altri.>> Massimo Troisi, forse.
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Re: La bellezza del possibile
Ti ringrazio e ringrazio voi tutti per l'ospitalità. Per me è importante che si capisca che l'opera può piacere anche ai giovani e che può essere un'ottima occasione di educazione all'affettività e alla socializzazione.
- mascherpa
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Re: La bellezza del possibile
Secondo me, Filippo, hai toccato chiaramente i tre punti essenziali, che mi richiamano "il bello ovile ov'io dormi' agnello":
1. la conoscenza del suono autentico della musica in quanto diverso da quello rielaborato,
2. l'ascolto collettivo come formazione dell'affettività,
3. la dipendenza sempre piú pesante dal mezzo di trasporto personale o famigliare contrapposto a quello pubblico.
Questo vale non solo per la musica e i giovanissimi: vedere in faccia la gente è molto diverso dal vederla in televisione, potersi confrontare immediatamente e collettivamente circa un'affermazione è altra cosa dal pettegolarne alla pausa-caffè il giorno dopo in ufficio, tornare in treno da uno spettacolo e poterne parlare anche con sconosciuti è ben diverso che mettersi al volante sperando solo di fare poca coda. Bellissimo ricordo quello dei treni il tardo pomeriggio della domenica venticinque anni fa da Torino o da Parma verso Milano (la Scala, a colpi di tromboni e tromboncini, aveva già perso la sua eccellenza), in cui dopo poco la partenza si sentiva parlare solo d'opera e di calcio.
1. la conoscenza del suono autentico della musica in quanto diverso da quello rielaborato,
2. l'ascolto collettivo come formazione dell'affettività,
3. la dipendenza sempre piú pesante dal mezzo di trasporto personale o famigliare contrapposto a quello pubblico.
Questo vale non solo per la musica e i giovanissimi: vedere in faccia la gente è molto diverso dal vederla in televisione, potersi confrontare immediatamente e collettivamente circa un'affermazione è altra cosa dal pettegolarne alla pausa-caffè il giorno dopo in ufficio, tornare in treno da uno spettacolo e poterne parlare anche con sconosciuti è ben diverso che mettersi al volante sperando solo di fare poca coda. Bellissimo ricordo quello dei treni il tardo pomeriggio della domenica venticinque anni fa da Torino o da Parma verso Milano (la Scala, a colpi di tromboni e tromboncini, aveva già perso la sua eccellenza), in cui dopo poco la partenza si sentiva parlare solo d'opera e di calcio.
Si ce que je dis ne vous plaist pas, je ne scais qu'y faire. C'est moi, pourtant, qui exprime la vérité (JC, d'après GTdL)

τί μοι σὺν δούλοισιν;

τί μοι σὺν δούλοισιν;