Come è sul podio, è giù dal podio; Alexander Soddy esprime solarità ed empatia. E' stato tale nella direzione apprezzatissima dell'Oro del Reno al Teatro alla Scala. E' tale quando, in questi giorni all'Auditorium di Largo Mahler, arriva felice alle prove con la moglie e le bambine, lo è quando, alla fine del concerto, esce con la famiglia e, ti trova perfetto sconosciuto impegnato in due chiacchiere con gli amici sul piazzale, ti chiama e si ferma sorridente a salutare tutti, e moglie e figlie salutano sorridenti. E' tale nel dialogo continuo con la collega Young, nel comune lavoro su Wagner, e ora su La Valchiria, alla Scala: mai visti due direttori, e direttori di livello, così affiatati e collaborativi. E' tale, appunto, sul podio: incoraggiante, galvanizzante per le orchestre, l'espressione del volto infonde fiducia e dà il senso della persona serena e soddisfatta di quel che fa. Gli orchestrali lo sentono, e se glielo chiedi, le risposte sono regolarmente entusiaste. Una bella persona, oltrechè un ottimo direttore.
Così è anche, all'Auditorium (ancora in replica oggi pomeriggio) la sua lettuta della Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss: fondamentalmente solare. e non solo, come giusto, nell'epifania del sole che la apre, ma nella condotta complessiva: c'è notte, c'è mistero (ma non troppo), ma soprattutto c'è luce, E c'è, ed arriva all'ascoltatore, questo senso di far musica, e grande musica, con gioia e con ringraziamento alla vita. Certo, poi , può capitare di ripensare al "notturno", alla bellezza spirituale del suono di Karajan, o alla meditazione intellettuale di Sinopoli, per citare due grandi e complessi interpreti del monumentale lavoro. Soddy, no: è diretto, immediato, va diritto allo scopo e lo scopo alla fin fine è il sole, la luce, dall'inizio alla fine. Ed è comunque un ascolto galvanizzante anche per il pubblico, è "giusto", coerente, sia pur non l'unico approccio immaginabile.
Dopo l'assestamento orchestrale della prima sera (e ci mancherebbe! Fatevi l'elenco dei testi affrontati in queste settimane dalla Sinfonica di Milano, lavorando realmente un giorno si e l'altro pure. C'è di che essergliene grati!) penso che la presenza alla replica odierna sia un atto non solo dovuto ma immaginabilmente fecondo nell'esito. E, di sicuro, è un piacere veder far musica, con loro per noi, la persona e il direttore Alexander Soddy.
marco vizzardelli
Soddy, Sinfonia delle Alpi Strauss, Sinfonica di Milano
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Re: Soddy, Sinfonia delle Alpi Strauss, Sinfonica di Milano
Grazie, mangio una cosuccia leggera e arrivo. Ci si vede, a presto,
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Re: Soddy, Sinfonia delle Alpi Strauss, Sinfonica di Milano
Com' era prevedibile, alla replica un autentico decollo. In compattezza, sicurezza ma soprattutto nell'esito esecutivo degli opposti, di cui la Sinfonia delle Alpi, in agogica, si compone. Oggi il forte o fortissimo aveva un suono bello e perfettamente bilanciato, oggi i suoni piu' intimi erano dominati dall'orchestra. Entrambe le cose.
Oltre all'esattezza dei dettagli. Bellissima tutta la fase post-temporale dettagliata ad hoc (quel glissando meravigliosio alla fine, che la prima sera non si notava cosi'!!).
Signor direttore Soddy, che ha evidente e totale consapevolezza stilistica di questa musica, tanto da saperle dare e darci un suo modo di esprimerla perfettamente plausibile (ripeto: e' stata letta e si puo' leggere diversamente ma la coerenza e lo stile sono impeccabili) e signora orchestra la Sinfonica in questa stagione di vera e felice evoluzione europea.
Che bell'ascolto!
marco vizzardelli
Delizioso commento fattomi da un conoscente di concerto, all'uscita: "mi ha ricordato quando fui sulla Marmolada in una giornata di sole. Provai la stessa cosa. Strauss ha scritto davvero la Sinfonia delle Alpi!". Vale molto piu' di tante dotte disquisizioni. Era proprio cosi'.
Oltre all'esattezza dei dettagli. Bellissima tutta la fase post-temporale dettagliata ad hoc (quel glissando meravigliosio alla fine, che la prima sera non si notava cosi'!!).
Signor direttore Soddy, che ha evidente e totale consapevolezza stilistica di questa musica, tanto da saperle dare e darci un suo modo di esprimerla perfettamente plausibile (ripeto: e' stata letta e si puo' leggere diversamente ma la coerenza e lo stile sono impeccabili) e signora orchestra la Sinfonica in questa stagione di vera e felice evoluzione europea.
Che bell'ascolto!
marco vizzardelli
Delizioso commento fattomi da un conoscente di concerto, all'uscita: "mi ha ricordato quando fui sulla Marmolada in una giornata di sole. Provai la stessa cosa. Strauss ha scritto davvero la Sinfonia delle Alpi!". Vale molto piu' di tante dotte disquisizioni. Era proprio cosi'.