Ci andrei piano. Paragonare Muti a Sgarbi rende palese la prevenzione verso Muti di chi propone l'associazione. La dichiarazione è di Sgarbi. Il resto sterile polemica
Muti, l'incredibile
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Re: Muti, l'incredibile
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Re: Muti, l'incredibile
Per WURM: 92 minuti di applausi.




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Re: Muti, l'incredibile
Non minimizzerei Sgarbi nel suo mestiere che svolge in maniera eccellente, oserei dire eccelsa. Quando Sgarbi si occupa di quadri e sculture è un'autorità ed è pure assai piacevole. Quando si occupa di altro, nella smania tuttologica mediatica , nella polemica "politica" e in una certa dialettica, esce un'altra persona. Quando Muti si limita a fare musica è (era, quanto meno) notevole. Quando apre bocca, no. Stando informati, si evince da interviste virgolettate, cioè dichiarazioni riportate su stampa regolarmente messe fra virgolette, che i due si stanno elogiando a vicenda da settimane: è cronaca, non opinione. Adesso Sgarbi ingaggia una polemica (a mio modesto avviso scioccherella) sui Teatri e ci innesta, guarda un po', Muti (che giorni or sono ha tessuto pubblicamente l'elogio di Sgarbi) dopo strane polemiche più o meno "politiche" da parte del direttore. E' un continuo "mestare" (San Carlo "cattivi", Regio di Torino "buoni", sinistra che non avrebbe fatto niente per la Cultura: ehm salvo supportare economicamente l'orchestra Cherubini), un ronzio che ci accompagna da una vita. Il critico sarebbe infinitamente più piacevole ed appropriato se si occupasse, come sa far benissimo, di sculture e di quadri. Il direttore, credo, se ad 80 anni oltrepassati si godesse la vita e la gloria senza guardarsi intorno: una carriera fantastica come la sua dovrebbe bastare a se stessa, ad 80 anni.
Fare concerti, farsi applaudire, tornare a casa soddisfatto, godersi l'esistenza sorridendo benevolo verso il Mondo ed il Prossimo (anche se talora imperfetto, o anche se talora esistono colleghi bravi), gustare in pace il successo e le soddisfazioni che la vita gli ha dato. Ops, ho appena fatto il ritratto scritto di Herbert Blomstedt, straordinario allegrissimo direttore novantacinquenne che riesce a farsi amare da tutti e ovunque dirigendo le massime orchestre del Mondo senza pretendere ulteriori incarichi, tanto lo vogliono tutti. E' così difficile, quando dalla vita si è avuta tutta la gloria?
marco vizzardelli
Fare concerti, farsi applaudire, tornare a casa soddisfatto, godersi l'esistenza sorridendo benevolo verso il Mondo ed il Prossimo (anche se talora imperfetto, o anche se talora esistono colleghi bravi), gustare in pace il successo e le soddisfazioni che la vita gli ha dato. Ops, ho appena fatto il ritratto scritto di Herbert Blomstedt, straordinario allegrissimo direttore novantacinquenne che riesce a farsi amare da tutti e ovunque dirigendo le massime orchestre del Mondo senza pretendere ulteriori incarichi, tanto lo vogliono tutti. E' così difficile, quando dalla vita si è avuta tutta la gloria?
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Re: Muti, l'incredibile
Il paragone è improprio Vizza. E quando si discute di Muti ( che ha pregi e difetti) sei sempre accanitamente contro. Come sei sempre fanaticamente pro Gatti e pro Mariotti ( che anche io stimo) le cui performances sono sempre le migliori di tutti i tempi. La passione e l'entusiasmo che rendono così piacevoli le letture dei tuoi resoconti ti fanno un po' andare oltre a volte.
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Re: Muti, l'incredibile
Solita risposta cortese ma leggermente "intimidatoria": taci tu che ami il tale o il talaltro. Risposta impropria. Non c'entrano altri direttori, nessun fanatismo: nella vita ciascuno gradisce chi vuole oppure non gradisce, e' sperabile si possa. Da agosto in poi, dal Festival di Merano a Roma a Parma a Bergamo alla Scala (ora sarò ad Amsterdam per un altro direttore) ho ascoltato e amato e raccontato, qui, credo 20 direttori diversi (ultimi in ordine di tempo Pappano e Gardiner). E' la vita in musica che e' fatta di pluralità, non di "esclusivismi". Per fortuna.
Di Garibaldi invece non si può.... è una vita che va così. Dovrei averlo imparato, hai ragione tu. Mi continua a parere normale dire che ci siano comportamenti che disturbano. Muti, comportamentalmente, non mi piace, ritengo che certi suoi modi abbiano fortemente nuociuto alla vita musicale italiana, in alcuni aspetti non indifferenti: ruoli, carriere, reputazioni. Con risvolti mediatici di rilievo. Non vedo in giro altri artisti che abbiano al seguito, di necessità , il giornalista agiografo personale.
Faccio quel mestiere e so di cosa parlo, ci sono meccanismi: a giugno dello scorso anno, si contavano alla metà del 2021, 32 interviste o articoli di mezza o una facciata intera fattegli dal medesimo intervistatore sulla medesima testata, tutte identiche, sovrapponibili: fate conto della media settimanale e provate solo a pensare di quanta altra bella musica, di quanti altri musicisti avrebbe utilmente potuto occuparsi il quotidiano. Di contro c'è chi, meno ossequiente, si e' visto, diciamo, dimensionato il suo posto di lavoro. Se ancora oggi evidentemente qualcuno posta un thread intitolato come questo (non sono stato io) qualche motivo ci sarà. Romana Petri ci ha scritto capitoli di un libro intero. La Scala con tanto di comunicati, ha dovuto (con dispiacere, ma inevitabilmente) prendere una decisione al riguardo dopo recenti intemerate (ed ecco Sgarbi che, amorevole, si palesa, un paio di settimane dopo l'elogio pubblico fattone dal Maestro). Dire che, giunti a questo punto di anagrafe e carriera, gioverebbe far pace con il mondo, magari con una bella foto del raggiante, pacificato e amato Blomstedt davanti agli occhi....non e' eresia, e' una constatazione.
Amen. Chiedo scusa e torno ai resoconti musicali
marco vizzardelli
Di Garibaldi invece non si può.... è una vita che va così. Dovrei averlo imparato, hai ragione tu. Mi continua a parere normale dire che ci siano comportamenti che disturbano. Muti, comportamentalmente, non mi piace, ritengo che certi suoi modi abbiano fortemente nuociuto alla vita musicale italiana, in alcuni aspetti non indifferenti: ruoli, carriere, reputazioni. Con risvolti mediatici di rilievo. Non vedo in giro altri artisti che abbiano al seguito, di necessità , il giornalista agiografo personale.
Faccio quel mestiere e so di cosa parlo, ci sono meccanismi: a giugno dello scorso anno, si contavano alla metà del 2021, 32 interviste o articoli di mezza o una facciata intera fattegli dal medesimo intervistatore sulla medesima testata, tutte identiche, sovrapponibili: fate conto della media settimanale e provate solo a pensare di quanta altra bella musica, di quanti altri musicisti avrebbe utilmente potuto occuparsi il quotidiano. Di contro c'è chi, meno ossequiente, si e' visto, diciamo, dimensionato il suo posto di lavoro. Se ancora oggi evidentemente qualcuno posta un thread intitolato come questo (non sono stato io) qualche motivo ci sarà. Romana Petri ci ha scritto capitoli di un libro intero. La Scala con tanto di comunicati, ha dovuto (con dispiacere, ma inevitabilmente) prendere una decisione al riguardo dopo recenti intemerate (ed ecco Sgarbi che, amorevole, si palesa, un paio di settimane dopo l'elogio pubblico fattone dal Maestro). Dire che, giunti a questo punto di anagrafe e carriera, gioverebbe far pace con il mondo, magari con una bella foto del raggiante, pacificato e amato Blomstedt davanti agli occhi....non e' eresia, e' una constatazione.
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Re: Muti, l'incredibile
Tra l'altro pare che Meyer abbia offerto a Muti l'inaugurazione della prox stagione scaligera con don Carlo. Vi risulta? Potrebbe essere un tentativo di riabilitarlo dopo il disastro che fece nel 92? Magari in 30 anni lo ha studiato
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Re: Muti, l'incredibile
Il diavoletto Fraaaa ha l'innegabile potere di mettermi di buon umore, stemperando in ironia le mie indignazioni. Devo dire che gliene sono grato.
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Ultima modifica di daphnis il 11 dic 2022 03:42, modificato 1 volta in totale.