Il 13 novembre 1993 si tenne, nella sala del Conservatorio di Milano, il battesimo di quella che allora si faceva chiamare Grande Orchestra Sinfonica di Milano. È una data che non poteva passare inosservata, nel presentare la nuova stagione dell'Orchestra Sinfonica di Milano, quella per l'appunto in cui si celebra un compleanno così importante, come quello dei trent'anni. Lo sa bene Ambra Redaelli, presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Milano: «Vladimir Delman (fondatore dell'Orchestra) diceva che solo dopo trent'anni di attività un'orchestra può chiamarsi tale. Da oggi scattano le celebrazioni per il nostro trentesimo anniversario. È un momento particolare e io ringrazio tutti coloro che in questi trent'anni non hanno mai smesso di credere in noi, di sostenerci e di incoraggiarci. Abbiamo attraversato molti momenti difficili e spesso non avremmo mai pensato di arrivare a questo traguardo, ma l'energia della musica ci ha sempre spronato».
Non nasconde un certo orgoglio e una certa soddisfazione, la presidente, per la capacità di essere giunti a celebrare un anniversario così importante e per i risultati raggiunti in questi anni, che si riassumono nella capacità che ha avuto la Fondazione di fare sistema: «sembra un termine così abusato, ma soprattutto per la prossima stagione è davvero reale», prosegue Redaelli, «noi abbiamo voluto fare sistema con le realtà cittadine e regionali, e prepariamo un festival che vuole diventare un punto d'attrazione per il nostro territorio».
Ed è proprio questa la gemma più brillante della prossima stagione sinfonica: un festival dedicato a Gustav Mahler, con l'esecuzione di tutte le sinfonie e i cicli liederistici, in tre settimane (dal 22 ottobre al 13 novembre) e con la partecipazione di altre dieci orchestre sinfoniche italiane. Vale la pena di elencarle tutte: Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano, Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Orchestra Regionale Toscana (Firenze), Orchestra Giovanile Italiana, Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini di Parma, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Spira Mirabilis e Orchestra Fondazione Arena di Verona.
Capacità di fare sistema dunque non solo tra “colleghi” – dove spesso «è difficile collaborare un po' per l'invidia, un po' per il tempo, un po' per la competizione», scherza Ruben Jais, direttore artistico – ma anche con le istituzioni pubbliche, come sottolinea la contemporanea presenza di Giuseppe Sala, sindaco (e relativo assessore, Tommaso Sacchi) e di Attilio Fontana (e relativa assessore Francesca Caruso). Proprio Sala ricorda l'importanza della Fondazione di fare sistema: «mi chiedo spesso perché valga la pena di vivere in una città come Milano: la città è quella che ti dà tante opportunità, tanti stimoli. La Sinfonica di Milano ha un'attenzione particolare verso i giovani, li rende protagonisti e ne facilita l'incontro con la musica classica». Gli fa eco Fontana: «La Sinfonica di Milano è oggi una delle realtà più importanti della regione e del Paese; penso che sia importante la vostra capacità di portare la musica non solo ai giovani, ma anche nelle periferie con tante iniziative di carattere sociale».
E basta scorrere l'occhio al programma previsto per l'anno venturo per accorgersi di come queste parole non siano i soliti vaniloqui dei politici. La nuova stagione, nel solco di una consolidata ricetta per tutti i palati, prevede 26 concerti sinfonici, con il ritorno di artisti del calibro di John Axelrod, Stanislav Kochanovsky, Robert Trevino, Nobuyuki Tsujii, Pepe Romero e l'esordio di giovani promesse quali Giuseppe Gibboni, Marie-Ange Nguci e Roderick Cox; ci sono gli ormai imprescindibili appuntamenti per i più piccoli (i sette concerti di Crescendo in musica e i quattro di Musica da cameretta), e la conferma, dopo il successo dell'anno scorso dei Concerti ristretti per i neofiti. E poi le orchestre giovanili (Kids, Junior e e Under 25) a sottolineare l'attenzione verso i giovani già rimarcata da Sala e Fontana; gli imprescindibili appuntamenti con il cinema e la musica pop (ben sei quest'anno, con un omaggio al grande Luis Enriquez Bacalov), il ciclo Musica e scienza e la musica da camera al Teatro Gerolamo. E infine le collaborazioni, tra conferme (Koljia Blacher, Jaume Santonja e Alondra de la Parra, i direttori ospiti; i fratelli Lucas e Arthur Jussen, gli artisti in residenza) e nuovi arrivi: Nicola Campogrande prende il posto di Silvia Colasanti come composer in residence. Senza dimenticare lo “chef in residence” Ernst Knam per unire orecchio e palato in particolari Concerti da gustare. Anche dal numero di ospiti coinvolti si conferma la capacità dell'Orchestra Sinfonica di Milano di fare rete, di intrecciare un universo di relazioni che genera musica.
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A5_CALENDARIO-23-24..pdf | 2.14 MB |
A5_ABBONAMENTI-23-24.pdf | 2.9 MB |
CS_Stagione_23-24.pdf | 4.74 MB |
Lettera_Jais.docx | 93.81 KB |
Lettera_Redaelli.docx | 96.53 KB |
Emiliano Michelon