È morto ieri, 7 ottobre, Vladislav Piavko, tenore che iniziò la sua carriera a metà degli anni '60 arrivando a festeggiare, nel 2006, il suo 40° anni di attività con una registrazione dell'Otello verdiano. Era nato in Siberia, per la precisione a Krasoyarsk, il 4 febbraio 1941.
La solida tecnica e la vocalità robusta gli consentirono di affermarsi e risultare tra i tenori più richiesti al Teatro Bolshoi per oltre un ventennio.
Il suo repertorio comprendeva molti ruoli verdiani e pucciniani fra cui Radames (Aida), Manrico (Il Trovatore), Mario Cavaradossi (Tosca), Pinkerton (Madama Butterfly) ma anche Don José (Carmen) e naturalmente i ruoli tenorili dei più celebri titoli dell'opera russa: Boris Godunov, Khovantshina, Iolanta, "La dama di picche" (Pikovaja Dama). Inoltre è stato un apprezzato interprete del repertorio moderno, soprattutto nei ruoli di Sergej (Lady Makbeth of Mzensk di Dmitry Shostakovich) e Nozdrev (The Dead Souls di Rodion Shedrin).
Si esibì anche fuori dai confini russi su molti importanti palcoscenici internazionali accanto a partner celebri fra cui amava ricordare: Ghena Dimitrova, Anna Tomova-Sintova, Raina Kabaivanska e Berit Lindholm.
In Italia destò ottima impressione nel difficilissimo ruolo di Guglielmo Ratcliff , dell'omonima opera di Pietro Mascagni, interpretato al Teatro Goldoni di Livorno nel 1984. Di quelle recite è facile trovare sul web degli estratti video.
Nel corso del suo percorso professionale fu insignito di numerosi premi e onorificenze. Il matrimonio con la grandissima Irina Archipova probabilmente contribuì a tenerlo un po' nell'ombra e a considerarlo spesso ed ingiustamente come il marito di uno dei più grandi mezzosoprani della storia, a scapito del suo indiscutibile valore artistico.
Negli ultimi anni Piavko si era dedicato molto alla scoperta, alla preparazione e alla valorizzazione dei giovani cantati, tenendo corsi di perfezionamento in Russia e all'estero.
Danilo Boaretto
Meco all'altar di venere con cabaletta col da capo - Vladislav Piavko (reg. 1991)